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11 settembre 2021
La Cassazione torna sull’accertamento da antieconomicità
Con le Ordinanze 8 settembre 2021, 24153 e 24155, la Corte di Cassazione ha ribadito la legittimità degli accertamenti analitico-induttivi “da antieconomicità”, ricordando la gravità, precisione e concordanza delle relative presunzioni. In particolare, nell'ipotesi di sproporzione tra il reddito percepito dal personale dipendente e quello dichiarato da una società, gli ermellini hanno evidenziato che i parametri applicati rappresentando la risultante dell'estrapolazione di una pluralità di dati, i quali rivelano valori che, quando eccedono il dichiarato, integrano il presupposto per il legittimo esercizio, da parte dell'Ufficio dell'accertamento analitico-induttivo, ex articolo 39, primo comma, lett. d, D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600. Infatti, prosegue la Corte, nella fattispecie non si verte su di un caso di accertamento da studio di settore "puro", bensi` "misto" ossia nel quale lo scostamento dagli indici parametrici è soltanto uno degli elementi probatori che basano la pretesa creditoria fiscale, invero nemmeno il principale.