
Tra le misure ad hoc anticipate dal MEF nella recente risposta ad un'interrogazione parlamentare, con elevato grado di probabilità, troveremo:
- termini di pagamento più ampi per le cartelle esattoriali notificate dal 1° settembre in avanti. Da quello che filtra, sembrerebbe che si sia trovato un compromesso su un termine di 120 giorni dalla notifica, in luogo del canonico termine dei 60 giorni;
- rimodulazione dei termini per pagare le rate della rottamazione ter e del saldo e stralcio, con una sorta di "ripescaggio" per tutti coloro che non sono riusciti ad adempiere ai versamenti nell'ordine delle scadenze (nuove) stabilite dal recente Decreto Sostegni bis;
- estensione del numero di rate (18 e non più 10) il cui mancato pagamento determinerebbe la decadenza dei provvedimenti di rateazione in corso alla data del 08.03.2021 (inizio pandemia).
Tale ultima misura - a nostro parere più che necessaria - dovrebbe consentire di riprendere i vecchi piani di dilazione senza vedersi costretti (nella prassi, ipotesi neanche più percorribile, essendo decorso il termine del 30 settembre) a dover pagare un numero di rate pari a 9 in un'unica soluzione. Ipotesi, che con ogni probabilità ha trovato un riscontro più che negativo, essendo in qualche maniera impensabile che un'attività economica lacerata dalla pandemia avrebbe avuto, poi, la forza di disporre agevolmente di una somma tale da poter adempiere al versamento - in un'unica soluzione - di ben 9 rate.