
Il contribuente ha sempre titolo per modificare la rendita catastale e spetterà al giudice verificarne la correttezza, tenendo conto anche del passare del tempo e dei suoi effetti.
Lo ha precisato la Cassazione con Ordinanza 8 febbraio 2022, n. 4058, con la quale ha ricordato che, in sede contenzioso, occorre valutare l'effettiva sussistenza delle mutate condizioni denunciate, la vetustà dell'edificio e la eventuale non rispondenza dell'immobile alla precedente classificazione, atteso che le nozioni di abitazione “signorile”, “civile”, “popolare”, possono anche mutare con il tempo nell'opinione generale, sia sul piano della percezione, sia sul piano oggettivo per il naturale deperimento delle cose, cui non abbia posto rimedio una buona manutenzione, o per le mutate condizioni dell'area ove l'immobile si trovi.