
Costituisce ius receptum il principio secondo cui il vizio di motivazione meramente apparente della sentenza ricorre allorquando il giudice, in violazione di un preciso obbligo di legge, costituzionalmente imposto, omette di esporre, concisamente, i motivi in fatto e in diritto, della decisione assunta e di specificare o illustrare le ragioni e l'iter logico seguito per pervenire alla statuizione assunta.
La Suprema Corte di Cassazione, con l'Ordinanza n. 11983/2021, pubblicata lo scorso 6 maggio, ha ribadito, in generale, come l'omissione di qualsiasi motivazione, in fatto e in diritto della sentenza, costituisce una violazione di legge di particolare gravità e che, anche la decisione, contenente una motivazione meramente apparente, è da equipararsi alla più grave forma di vizio in quanto, dietro la parvenza di una giustificazione della decisione assunta, la motivazione può essere tale da non consentire di comprendere le ragioni e dunque, le basi della sua genesi.
di Francesca Aliberti - Avvocato tributarista in Bari
La sentenza, come noto, è il provvedimento mediante il quale il
giudice decide la causa. Quanto ai requisiti essenziali e di
legittimità, ai sensi degli