
L'ordinanza emessa dalla Suprema Corte di Cassazione n. 19332/2022 e pubblicata il 15 giugno 2022, è l'occasione per fare il punto sulla "nuova" ridefinizione del perimetro afferente al requisito dell'inerenza.
Se, infatti, a livello operativo ove venga contestata l'indeducibilità di un costo per la non inerenza del medesimo ci si appelli alla violazione dell'articolo 109, V° comma, TUIR, negli ultimi anni si sta assistendo ad un cambio di prospettiva che colloca il principio di inerenza tra i principi generali dell'ordinamento tributario e immanente alla nozione di reddito d'impresa ex articolo 55, TUIR.
Tale "nuovo" orientamento che va consolidandosi in seno alla giurisprudenza di legittimità, ha delle importanti ripercussioni in sede applicativa, soprattutto ove venga in considerazione il profilo quantitativo della componente di costo cioè di apprezzamento del medesimo in termini di congruità o antieconomicità.
Pertanto, fermo l'inquadramento generale sul principio di inerenza, ci si soffermerà sul profilo quantitativo con riferimento al quale ci si concentrerà alla luce dei recenti interventi della giurisprudenza di legittimità.
di Rebecca Amato - Avvocato tributarista
Il principio di inerenza fiscale è un
corollario nell'ambito della tassazione dei redditi d'impresa, come
noto, non trova una definizione normativizzata nell'ambito del