
La pretesa tributaria è tipicamente tripartita in imposta, interessi e sanzioni. Ciascuna di queste voci di credito è soggetta ovviamente a prescrizione. Tuttavia, le norme di riferimento e, soprattutto, i termini di prescrizione, sono diversi per ciascuna di esse. In linea di principio, infatti, mentre il credito si prescrive in dieci o cinque anni (termini validi, rispettivamente, per i tributi erariali e per quelli locali), le sanzioni si prescrivono sempre in cinque anni, così come gli interessi.
La recente sentenza della Corte di Cassazione n. 2044/2023 – di agevole lettura e di rara chiarezza – offre lo spunto per ripercorrere la disciplina della prescrizione delle tre parti ideali che compongono la pretesa tributaria, dando atto della posizione della parte pubblica e delle ragioni che, di contro, hanno storicamente indotto la giurisprudenza a discostarsene.
Districarsi tra termini di prescrizione e decadenza nella materia tributaria non è certo questione semplice. Vero è, tuttavia, che il contributo della giurisprudenza di legittimità sul punto è stato e continua ad essere dirimente; tanto che, oggi, non dovrebbero esserci più grossi dubbi o vuoti ancora da colmare.
Eppure,...