
Con Sentenza n. 6536/2021, la Suprema Corte di Cassazione, investita della questione interpretativa circa la riconducibilità alla fattispecie di reato di indebita compensazione solo di condotte compensative afferenti il medesimo periodo di imposta, torna a pronunciarsi sulla ratio normativa dell'art. 10-quater, D.Lgs. n. 74/2000 e sull'intento legislativo di sanzionare quei comportamenti diretti ad evitare il pagamento dell'imposta dovuta attraverso l'indebito ricorso al meccanismo della compensazione disciplinato, ai fini tributari, dall'art. 17, D.Lgs. n. 241/1997.
Con la pronuncia in esame, gli Ermellini, muovendo dal consolidato principio per cui l'ipotesi delittuosa ex art. 10-quater, D.Lgs. n. 74/2000 associa al disvalore di evento (omesso versamento di somme dovute) uno specifico disvalore di azione (indebita compensazione), consistente nell'abusiva utilizzazione dell'istituto della compensazione tributaria, chiariscono come, ai fini della configurabilità di siffatto reato, nessun rilievo assume la circostanza della riferibilità dei fattori in compensazione a periodi di imposta diversi da quello cui afferisce il credito falsamente compensato.
di Francesca Aliberti - Avvocata tributarista
L'istituto della compensazione, in ambito
tributario, è disciplinato dall'