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28 aprile 2021 N. 47 - Reati a tutela del versamento delle imposte
L'impegno al pagamento del debito tributario "condiziona" l'efficacia della confisca. La (im)possibilità di "dirottare" le somme sequestrate verso le casse erariali

Con la sentenza n. 9355, depositata il 09 marzo 2021, la Corte di cassazione non si è discostata dai precedenti giurisprudenziali in tema di interpretazione della norma di favore contenuta nell'art. 12-bis, comma 2, D.Lgs. n. 74/2000, chiarendo che l'accordo tra Fisco e contribuente determina l'inefficacia della confisca. Precisando che, fino a quando non si realizzerà l'evento futuro ed incerto (il mancato pagamento), è preclusa l'ablazione definitiva delle somme e dei beni sequestrati.

Inoltre, si dovrà procedere - su istanza dell'interessato - alla progressiva riduzione del sequestro in misura corrispondente alla rate già versate. Diversamente si rischierebbe una duplicazione sanzionatoria.

di Maria D'Amelio - Avvocato Tributarista in Avellino

LA NORMA DI FAVORE CONTEMPLATA DAL COMMA 2, DELL'ART. 12-BIS, DEL D.LGS. N. 74/2000. L'EFFICACIA "CONDIZIONATA" DELLA CONFISCA

Con la Sentenza n. 9355 del 09 marzo 2021, la Suprema Corte ha nuovamente precisato che

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