
L'approfondimento prende spunto dalla possibile applicazionedel Trust nell'ambito della"Trasformazione Eterogenea" di S.R.L. che, a differenza di un'ordinaria trasformazione, non genera un tipo diverso di società.
Com'è noto, la "Trasformazione Eterogenea" di S.R.L. in Trust non rientra nelle ipotesi previste dall'articolo 2500-septies cc, che disciplina la c.d. trasformazione eterogenea regressiva da società ad enti di diversa natura, prevedendo che le società disciplinate nei capi V, VI, VII, ossia le società di capitali, possono trasformarsi solo in consorzi, società consortili, società cooperative, comunioni di azienda, associazioni non riconosciute e fondazioni.
Pertanto, da molti, è considerata una fattispecie "atipica" e la sua ammissibilità è molto discussa, al pari delle trasformazioni eterogenee non previste dalla legge.
L'operazione di trasformazione di una società di capitali in Trust ha notevoliricadute nell'ambito del trattamento tributario, in quanto la posizione del trustee sarebbe assolutamente "neutra", così come, deciso dalla CTR Lazio.
L'interessante tematica mette in evidenza, ancora una volta, la necessità di un approccio attento alle fasi di progettazione del Trust che nell'ipotesi dei trust c.d. liquidatori potrebbero essere utilizzati, in maniera distorta e illecita, per eludere gli interessi del ceto creditorio del disponente, dando luogo così a conseguenze anche di natura penale.
di Patrizia Dibari - Avvocato in Bari
Prima di procedere nell'approfondimento della trasformazione da società di capitali in trust, è opportuno premettere che il D.Lgs. 17 Gennaio 2006 n. 6 ha riformato ampiamente l'istituto della trasformazione,...