
Recentemente la Cassazione penale si è occupata di accertare la sussistenza del fumus del reato di contrabbando con riferimento alla condotta degli indagati che, organizzando e gestendo le pratiche funzionali al conferimento in trust statunitensi di aeromobili di proprietà di clienti persone fisiche, così da ottenere l'iscrizione nell'apposito registro americano gestito e controllato dalla Federal Aviation Administration (F.A.A.) e risultare gli effettivi soggetti esercenti, seppur non formalmente proprietari, sottraevano - in concorso con i singoli beneficiari - detti velivoli al pagamento dei diritti di confine (IVA all'importazione).
Le pronunce della Cassazione, III sez. penale, nn.4978, 4979, 4980 dell'11 febbraio 2022, che si occupano della vicenda giudiziaria hanno ad oggetto le ordinanze del 17/06/21, del 18/06/21 e del 25/06/21 del Tribunale di Asti, che accoglieva le richieste di riesame degli indagati per insussistenza del fumus del reato di contrabbando, perché escludeva che l'IVA all'importazione possa configurarsi come diritto di confine e, dunque, la sua evasione come ipotesi di reato di contrabbando.
Pur non rilevando l'utilizzo del trust ai fini della sussistenza del reato di contrabbando e del mancato pagamento dei diritti di confine, atteso che il trust si ritiene essere stato utilizzato per ragioni legate alla specificità della normativa americana per l'immatricolazione degli aeromobili, è bene sottolineare, ancora una volta, la necessità di un approccio attento all'utilizzo del trust, strumento diffuso e lecito, tuttavia, oggetto di attenzione e di sospetto, perché si presta a finalità di elusione di norme imperative.
di Patrizia Dibari - Avvocato in Bari
Le ordinanze del 17/06/21, del 18/06/21 e del 25/06/21 del Tribunale di Asti, tutte impugnate dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Asti con ricorso per cassazione,...