
Con la recente sentenza della Corte di Cassazione Penale n. 32027 del 31 agosto 2022, sul tema dell'utilizzo delle presunzioni tributarie nell'ambito del processo penale, gli Ermellini sono tornati ad affrontare detta questione in merito all'inutilizzabilità delle presunzioni bancarie, volta nella specie a ritenere ricavi i versamenti ingiustificati in conto corrente ad opera del contribuente.
Sebbene l'arresto cui è pervenuta la giurisprudenza di legittimità pare rappresentare un punto di approdo consolidato nel panorama giurisprudenziale penale tributario e di fondamentale rilevanza nell'ambito del processo penale e tanto in considerazione della gravità della pena che ne consegue, la sentenza consente di fare il punto sulla questione partendo dall'inquadramento delle presunzioni dell'ordinamento tributario, trasponendo la loro differente valenza nell'ambito penale ovvero del processo penale in rapporto alla natura del medesimo ed alle garanzie e tutele tipiche di questo, indagando, altresì, sulle ragioni che hanno portato i supremi giudici ad operare una differente valutazione in rapporto al processo ed alla fase delle indagini preliminari rispetto all'adozione di misure cautelari reali come il sequestro preventivo.
Nell'ambito dell'ordinamento tributario, come noto, le presunzioni tributarie costituiscono una prova indiretta di un fatto e spesso rappresentano il fulcro degli accertamenti tributari i quali basandosi su queste ne giustificano la rideterminazione...